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DAI 5 ANNI - SCUOLA PRIMARIA

GIOCHIAMO A FARE IL MONDO

...di Pace e Lasagne

tratto dagli scritti, pitture, cassetti e armadi di Antonio Catalano

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TECNICA: TEATRO D'ATTORE

regia di Antonio Catalano

con Matteo Curatella e Francesca Zoccarato

musiche: Matteo Ravizza e Antonio Catalano

scenografie: Antonio Catalano e Francesca Zoccarato

si ringraziano Michele Cafaggi e Antonio Brugnano per i preziosi regali!

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Due personaggi a cavallo di una bicicletta arrivano per fare un nuovo mondo. Inizia così la costruzione “materiale” di un mondo fragile e meraviglioso. Un gioco che prende forma piano, piano, modellato da piccoli oggetti e preziosi ricordi.

Il loro è un viaggio continuo alla ricerca di paesi dove ci si chiede come va, dove i Lupi entrano in classe per discorrere con la Maestra, dove piove sotto gli ombrelli, dove si canta e ci si arrabbia, dove ci si pone tutti i perché fino alla luna, dove le lasagne c’entrano con la pace: ogni piccola cosa è preziosa per costruire un nuovo mondo, è sufficiente riconoscerla.

Il loro vagare e costruire li trova lì, appesi ad un universo sensibile, in quell’universo dove ci si scopre fragili e umani e, soprattutto, capaci ancora di meravigliarsi.

Un attimo soltanto per salutare e festeggiare tutti insieme il Nuovo Mondo, per poi ripartire sulla strada, quella lenta, capace di rimettere al centro uno sguardo sui mondi invisibili, là dove infondo ci ritroveremo tutti ad essere un po’ pietra, vento, alberi, nuvole.

Ecco allora cosa vogliono dirci con le loro storie queste due strambe creature: senza la meraviglia nel cuore e negli occhi la nostra vita sarebbe più misera.

SCUOLE MEDIE - SUPERIORI

IL VALZER DELLA BUGIA

liberamente tratto dal libro "La Bugia che salvò il Mondo" di Nicoletta Bortolotti Einaudi Ragazzi

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TECNICA: TEATRO D'ATTORE

di e con Francesca Zoccarato

collaborazione alla regia: Dadde Visconti

disegno luci e scenografia: Dadde Visconti

costumi: Francesca Zoccarato

voci fuori campo: Lorenzo Croci, Mattia e Giorgio Imbarrato, Luca Romeo                                                                SCHEDA DESCRITTIVA

La Gatta de Roma vive sull’Isola Tiberina dal tempo degli dei e di vite non ne ha solo sette o nove... Questa storia inizia proprio su quell’isola incastonata nel Tevere, nel 1938, quando il mondo impazzì, furono promulgate le leggi razziali, e il primario dell’Ospedale Fatebenefratelli, Giovanni Borromeo, s’inventò una malattia inesistente, il Morbo di K, per salvare molti ebrei dalla deportazione, e con essi tutto il mondo.

La Gatta, che avrà tante vite fin quando si stancherà di averne, ci porterà tra le vie del ghetto ebraico, le stanze dell’ospedale Fratebenefratelli, sul lungo Tevere, per raccontare l’amicizia di Cloe (figlia di un maestro elementare fascista) e Amos (figlio di un docente universitario ebreo), il cuore buono di Fernanda la caposala, la vergogna e il riscatto di un maestro, il terrore di un padre ebreo, il coraggio del primario …

Con la sua voce narrante felina, diretta, commovente, buffa, struggente, surreale, realissima, narra e commenta la follia degli umani, la guerra, e l’incredibile vicenda della “bugia” del dottore:

 

“Per voi è diverso perché ne avete solo una… chissà non sia questo il motivo per cui non potete guardare nel buio... o non volete... forse perché avete una vita sola… C’è stato soltanto un momento in cui pensai seriamente che quella sarebbe stata l’ultima mia vita: gli uomini mi avevano stancata, non ne potevo più di vedere tutto ciò che stava accadendo… Poi, però ci sono degli esseri umani che io penso siano stati dei gatti… loro hanno il coraggio di guardare e vedere oltre il buio. Uomini e donne gatto che io ricordo nelle mie fusa la sera, e di loro racconterò… chissà che alla fine di questa storia anche voi avrete il coraggio di guardare per vedere oltre il buio…”

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